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Il secondo dopoguerra è un periodo che consente di comprendere le trasformazioni che hanno segnato il nostro Paese e afferrare i nessi, le continuità e le rotture che hanno determinato l'attuale assetto sociale, economico, antropologico e politico dell'Italia.
Tale periodo storico può essere raccontando alcune tappe fondamentali del modello di "sviluppo" del Nord del mondo.
L'associazione Oltre
l'Occidente, all'interno delle proprie iniziative, propone alcuni
momenti di riflessione sul problema della salute mentale
a più di 40
anni dalla legge 180.
Incoraggiare lo spirito di iniziativa in attività culturali e accrescere competenze anche di tipo professionale, avvicinando i giovani al mondo dei libri e della conoscenza contribuendo materialmente ad organizzare una biblioteca fisica oltre che sul web.
La 2a guerra mondiale rappresenta una delle tragedie del nostro secolo ed ha segnato nel bene e nel male lo sviluppo della società contemporanea.
La memoria di questa tragica vicenda, delle ideologie che hanno teorizzato lo sterminio sono di per sé fondamentale anche per comprendere il mondo in cui oggi siamo immersi.
Il secondo dopoguerra è un periodo che ci appare sufficiente per comprendere a pieno le trasformazioni che hanno segnato il nostro Paese e afferrare i nessi, le continuità e le rotture che hanno determinato l'attuale assetto sociale, economico, antropologico e politico dell'Italia.
Tale periodo storico può essere raccontanto anche attraverso la "sviluppo" della Ciociaria e permette comunque di sottolineare alcune tappe fondamentali del modello di sviluppo del Nord del mondo.
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini,
rileggere sotto l’aspetto antropologico la società italiana ridiscutendo
il modello di vita, consente di sviluppare un confronto sul tema dello,
della decrescita, delle relazioni con altri paesi, altre culture, altri
popoli. Tale riflessione si unisce al cinquantesimo anniversario della
pubblicazione del Club di Roma I limiti dello sviluppo, che consente un ripensamento appunto dello sviluppo e della crescita davanti alla crisi ambientale
La cultura della pace contemporanea si intreccia in modo sistematico e storico con la nascita delle Nazioni Unite e con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, promulgata all’indomani della II Guerra Mondiale, proprio per dare sostanza e concretezza a tale cultura, che avrebbe dovuto contraddistinguere il futuro dei popoli e delle loro nazioni.
Le tematiche connesse
all’immigrazione vanno separate dal problema dell’ordine pubblico,
agitato come spettro di disordine e invasioni di fronte ai cambiamenti e
vanno invece inserite in un discorso di respiro più ampio, politico,
sociale ed economico, che da un lato ricerchi le cause dei
flussi
migratori cercando di prevenire i
fenomeni che ne sono alla base e
dall’altro costruisca forme di cooperazione tendenti all’autosviluppo
dei paesi più poveri.
Il
progetto ha finalità di fornire strumenti per interpretare le dinamiche
del mondo attuale a partire dall’interdipendenza di problemi tra loro
apparentemente lontani. Gli obiettivi potrebbero essere quelli della
conoscenza delle problematiche dei Paesi del Sud e delle
relazioni
Nord-Sud; della conoscenza dei
Diritti Umani in quanto strumento
fondamentale per leggere la realtà; della formazione di una coscienza
dell’interdipendenza tra
pace,
tutela dell’ambiente, sviluppo,
nonviolenza, intercultura; della educazione ad un
consumo critico, nella
consapevolezza che anche il nostro
consumo quotidiano condiziona
fortemente i processi di sviluppo dei paesi del Sud del mondo.
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Rileggere sotto l’aspetto antropologico la società italiana ridiscutendo il modello di vita, consente di sviluppare un confronto sul tema dello